LA DOMENICA

Domenica 28 Aprile - V di Pasqua

"Di questa vignaa fai parte anche tu !"

Com’è bella la vigna piantata sui colli del mondo di cui ci parla il Vangelo odierno! È la vigna di Dio, di cui il Padre stesso si prende cura perché porti molto frutto, perché offra al mondo il frutto d’amore e di gioia di cui ha più che mai bisogno. Di questa vigna fai parte anche tu! Il tralcio che sei è prezioso per portare il frutto della Pasqua di Gesù alle persone che incontri e incontrerai nel quotidiano. Per questa ragione, il Padre pota te, suo tralcio, perché la tua vita sia più feconda per il suo Regno d’amore. Ne fece l’esperienza Paolo che, fin dalla sua prima predicazione a Gerusalemme, fu provato in molti modi. E le prove lo portarono a diventare una cosa sola con Gesù, a rimanere in Gesù, come per amore Gesù rimaneva con lui e in lui. Tutto questo, però, Paolo non lo visse da solo! L’appartenenza alla vigna è piena e il frutto è il migliore quando ci amiamo gli uni gli altri. Amandoci a vicenda, saremo insieme la vigna del Signore che darà un frutto generoso. E così tanti scopriranno la consolazione e la gioia di Dio.

+ vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».