LA DOMENICA
DOMENICA 1 OTTOBRE - XXVI del tempo ordinario
"Chi è colui che compie la volontà del padre?"
C’è sempre un delicato rapporto fra l’intenzione e l’azione. Tutti siamo coscienti che spesso facciamo tanti “propositi belli”, ma “poco di più”; oppure che le nostre azioni e le nostre parole non sono frutto di retta intenzione del cuore, ma, pur nella loro giustizia e verità esterna, sono dettate da orgoglio e desiderio di affermazione personale. La Parola che la liturgia odierna ci propone aiuta tutti noi a riflettere su questo intricato, ma ineludibile rapporto, fra intenzione e azione appunto. I due figli, a cui il padre chiede di andare a lavorare nella vigna (Vangelo), si pongono come esempio di due modalità differenti di reazione di fronte a uno stimolo. Il primo manifesta immediatamente ciò che ha nel cuore: dice di non averne voglia; il secondo, invece, manifesta l’impulsività delle nostre reazioni: dice prontamente che darà seguito all’invito del padre, ma poi la sua azione è del tutto contraria. Il primo compie la volontà del padre non tanto perché poi va nella vigna, ma perché si pente: il pentimento è anzitutto quel dono del discernimento del cuore che permette di compiere la cosa giusta ed è il dono che vogliamo chiedere alla grazia di Dio.
+ vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».